- BY ISSIMO
- Febbraio 13, 2025

L’Alto Adige può anche essere una delle regioni vinicole più piccole d’Italia, ma la sua viticoltura è davvero impressionante. Grazie alla posizione tra l’Europa centrale e meridionale, il clima della regione è caratterizzato da estreme fluttuazioni di temperatura; pertanto le uve presentano un caratteristico sentore di note mediterranee e alpine che difficilmente si può trovare altrove.
Per questo, i suoi vini d’alta quota sono davvero memorabili, se non eccellenti, e meritano senza dubbio di essere scoperti.
Il modo migliore per familiarizzare con la scena locale è, ovviamente, provare alcuni dei vini migliori. La cantina Elena Walch a Termeno è un ottimo punto di partenza.

A conduzione familiare ma di fama internazionale, l’azienda esiste da generazioni (il vino veniva prodotto in loco già nel XVIII secolo), ma è negli anni ’80 che è stata fondata come la conosciamo oggi dalla stessa Elena Walch, allora architetto, che ha sposato un membro della famiglia di viticoltori Walch e ha fatto dei vigneti il fulcro della sua vita.
Oggi sono le sue figlie Julia e Karoline – la quinta generazione – a gestire l’azienda, in piena continuità con la filosofia, il terroir e i principi della tenuta.
Abbiamo parlato con Karoline per saperne di più e capire come l’approccio enologico di Walch si sia evoluto nel corso degli anni.
Rappresenti la nuova generazione di Elena Walch: hai sempre saputo che saresti entrata nell'azienda di famiglia?
Fin dall’infanzia sono stata affascinata dal mondo del vino. Seguivo mia madre ovunque e quello che mi colpiva era la varietà della sua vita quotidiana: un giorno in vigna, un altro in cantina, poi degustazioni, viaggi e incontri con persone di ogni parte del mondo. È un mondo vivace e dinamico che mi ha sempre incuriosito. Inoltre, la mia camera da letto si trovava proprio sopra la barricaia, quindi si può dire che ho respirato il profumo del vino fin da bambina: ce l’ho nel sangue. Ho proseguito gli studi con la chiara intenzione di entrare in azienda e, dopo aver conseguito una laurea in economia in Austria, ho deciso di andare ancora più lontano, ad Adelaide, in Australia, per un Master in Wine Business. È stata un’esperienza straordinaria, che mi ha permesso di ampliare le mie conoscenze e rafforzare la mia passione per questo settore.
Parlaci del tuo ruolo oggi.
Sono cresciuta in azienda e fin da piccola ho vissuto da vicino il mondo del vino: dalle prime vendemmie alla vita quotidiana di un viticoltore.
Quando sono entrata ufficialmente in azienda nel 2013, mi sono occupata principalmente di vendite, un ruolo che mi ha permesso di viaggiare molto e scoprire mercati, culture e realtà affascinanti. Ancora oggi ritengo fondamentale mantenere un contatto diretto con i nostri importatori e capire personalmente le tendenze dei vari mercati in cui operiamo. Nel corso del tempo, il mio ruolo si è ampliato e sono stata coinvolta maggiormente nella gestione aziendale. Oggi, con mia sorella Julia, siamo la quinta generazione alla guida dell’azienda, e ci dividiamo le responsabilità in modo complementare. È stato un viaggio che ci ha fatto crescere insieme, portandoci a sviluppare una visione condivisa, pur mantenendo i nostri approcci e le nostre personalità individuali.
“Ogni nostra scelta, dal vigneto alla cantina, è guidata dal desiderio di dare la massima espressione al nostro territorio e produrre vini che raccontino l’essenza dell’Alto Adige e dei nostri vigneti unici.“

Di quale aspetto del tuo lavoro presso Elena Walch sei particolarmente orgogliosa?
La costante ricerca della qualità e dell’innovazione che caratterizza il nostro lavoro. Ogni nostra scelta, dal vigneto alla cantina, è guidata dal desiderio di dare la massima espressione al nostro territorio e produrre vini che raccontino l’essenza dell’Alto Adige e dei nostri vigneti unici.
Sono molto orgogliosa della nostra attenzione alla sostenibilità, un valore che sosteniamo con impegni concreti: dall’attenta gestione dei vigneti alla riduzione dell’impatto ambientale in cantina, fino all’adozione di un bilancio delle emissioni di CO₂.
Un altro aspetto che mi rende orgogliosa è la valorizzazione dei nostri vigneti iconici con la denominazione aggiuntiva “Vigna” e l’esplorazione di nuove sfide, come la coltivazione di vigneti ad alta quota. Sapere che i nostri vini “Vigneto Singolo” sono l’espressione più autentica della nostra terra e che ogni bottiglia racconta una storia di passione e dedizione è per me una grande soddisfazione.
Com’è cambiata l'azienda da quando siete subentrate voi?

Dal 2013, io e mia sorella Julia abbiamo preso le redini dell’azienda, dividendoci i ruoli e le competenze per portare avanti la tradizione di famiglia con uno sguardo rivolto al futuro. Negli ultimi dieci anni abbiamo intrapreso progetti significativi, tra cui la creazione della modernissima cantina a flusso gravitazionale di Termeno nel 2015. Questo ci ha permesso di trattare le uve con la massima delicatezza, esaltandone appieno il potenziale. Nel 2022 abbiamo anche rivitalizzato la storica cantina Gutskeller nella tenuta di Castel Ringberg, dedicandola alla maturazione dei vini bianchi provenienti dal pluri-premiato Vigneto Singolo.

Siamo stati tra i primi in Alto Adige a introdurre la denominazione “Vigna” sulle nostre etichette, sottolineando l’esclusiva provenienza delle uve da vigneti storici come “Vigna Kastelaz” e “Vigna Castel Ringberg”. Questo garantisce una rigorosa tracciabilità e un’elevata qualità dei nostri vini “Vigneto Singolo”.
Siamo particolarmente orgogliosi del nostro vino rosso di punta, il Pinot Nero Riserva Aton, prodotto per la prima volta nel 2017: una produzione estremamente limitata, realizzata con la massima cura,
che ha riscosso un grande successo anche tra le guide enologiche internazionali. Inoltre stiamo esplorando nuove potenzialità per affrontare il cambiamento climatico, come la coltivazione di un vigneto d’alta quota a 1.000 metri per la produzione di Pinot bianco, Pinot nero e Pinot grigio.
Come ho detto prima, la sostenibilità è al centro della nostra filosofia aziendale. Nel 2021 abbiamo pubblicato il nostro primo bilancio delle emissioni di CO₂ e continuiamo ad adottare pratiche ecologiche, come l’installazione di pannelli fotovoltaici che coprono il 60% del nostro fabbisogno energetico. Recentemente abbiamo anche introdotto nuove bottiglie leggere per la nostra linea Selezione, riducendo ulteriormente le emissioni di CO₂.

Infine ci siamo concentrati in modo significativo sul turismo del vino, e oggi siamo orgogliosi di offrire un programma di ospitalità davvero speciale. Proponiamo visite guidate della nostra azienda vinicola, dove l’esperienza di spazi moderni e all’avanguardia, sia dal punto di vista tecnico che architettonico, si fonde con l’atmosfera unica della cantina storica, dove sono ancora conservate botti di legno finemente intagliate risalenti al 1873. Organizziamo anche tour del vigneto di Castel Ringberg, per scoprire i segreti del nostro lavoro in vigna. Naturalmente ci sono poi le degustazioni e le master class, sempre molto apprezzate dai nostri ospiti. Per chi desidera fermarsi da noi un po’ più a lungo, abbiamo un bistrot nel parco della tenuta di Termeno e una piccola osteria nel cuore della Vigna Castel Ringberg a Caldaro.
C'è un vino che ami particolarmente?
Un vino che mi sta particolarmente a cuore è la nostra Cuvée Beyond the Clouds. Questo blend bianco, a prevalenza Chardonnay, è nato all’inizio del nuovo millennio, frutto dell’ambizione di creare un vino che superasse tutto ciò che già esisteva in Alto Adige. È una “Supercuvée”, che racchiude in un unico bicchiere gli aromi e le caratteristiche del nostro territorio.
Beyond the Clouds è il risultato di una meticolosa selezione delle migliori uve durante la vendemmia, provenienti da diverse varietà. Queste uve di alta qualità vengono lavorate con grande cura: la fermentazione e la maturazione avvengono esclusivamente in legno, conferendo al vino complessità e profondità. I diversi livelli di maturazione delle uve e l’attenzione riservata a ogni fase della vinificazione si riflettono nel carattere ricco, elegante e dominante di questa Cuvée.
Secondo te, cosa rende un vino memorabile?
Sono le emozioni a rendere un vino unico e memorabile. Una bottiglia è speciale quando riesce a raccontare la storia del suo territorio, le caratteristiche del vigneto, le sfide dell’annata e, infine, porta la firma di chi l’ha creata con passione e dedizione.
Guardando al futuro, cosa ti auguri per Elena Walch?
Voglio portare avanti il percorso iniziato da mia madre negli anni ’80, continuando a creare vini di altissima qualità che esprimano l’identità di una parcella ben definita. Tuttavia, oggi vogliamo andare ancora più a fondo per alzare ulteriormente l’asticella. La sostenibilità, la valorizzazione della denominazione “Vigna” e la tradizione familiare che da sempre ci guida saranno i pilastri su cui costruire il futuro.
Vogliamo continuare a innovare, esplorare nuove sfide e sorprendere gli amanti del vino di tutto il mondo!
Vivo con la mia giovane famiglia proprio sulla nostra bella collina di Kastelaz, a Termeno, e chissà, forse un giorno i miei due figli impareranno ad apprezzare e ad amare il vino quanto me…