- BY ISSIMO
- Giugno 23, 2022

Che gli italiani sappiano come presentarsi in ogni occasione è un fatto assodato.
Possiamo affermare umilmente che sappiamo come abbinare le cose, amiamo sperimentare con la moda e in generale riusciamo quasi sempre a creare degli outfit fantastici.

Se questo è vero per la maggior parte dell’anno, l’estate è forse la stagione in cui diamo il meglio di noi stessi.
Passeggiando per i vicoli di Roma in un caldo pomeriggio di luglio vedrai signore anziane ed eleganti in abiti di lino, che camminano sui sanpietrini con i tacchi come se fosse la cosa più facile del mondo.
Andando in spiaggia – possibilmente vicino a Il Pellicano, La Posta Vecchia e Mezzatorre – è probabile che vedrai donne o ragazze che sfoggiano con disinvoltura costumi da bagno interi colorati, cappelli di paglia e pantaloni palazzo maxi, abbinati a occhiali da sole neri e a un paio di mules eleganti (ma anche le Birkenstock vanno bene).
Accomodati per un aperitivo in riva al mare e vedrai che intorno a te ci saranno avventori chic e ben vestiti con abiti semplici accompagnati da splendide borse (anche gli uomini).
Il look estivo italiano è un fenomeno, e rappresenta l’emblema della vita spensierata associata alle vacanze, ai viaggi e all’italianità impeccabile.
I primi esempi risalgono al secondo dopoguerra, quando il concetto di vacanza iniziò a prendere piede (prima di allora i viaggi di piacere erano riservati alle élite).
Quando gli italiani cominciarono a frequentare gli stabilimenti balneari, tutti, dalle attrici facoltose alle mamme casalinghe, svilupparono una predilezione per i pantaloncini (ma non troppo corti!) e i prendisole, le giacche leggere e le gonne in chambray: capi versatili per viaggiare leggeri, senza compromettere lo stile.
Dopo anni di privazioni dovute alla guerra, questi abiti erano caratterizzati da colori vivaci e stampe floreali, silhouette più aderenti e un tocco di frivolezza.
In altre parole: erano divertenti.


Poi arrivarono gli anni ’60 e con essi il boom economico e l’apertura del Paese al resto del mondo.
Il decennio di Elio Fiorucci, Laura Biagiotti ed Emilio Pucci ha portato abiti leggeri e fantasie stravaganti, oltre a costumi da bagno più audaci e persino i primi bikini, anche se indossati, il più delle volte, da donne americane che venivano a trascorrere le loro vacanze qui.
Il due pezzi si è diffuso in Italia solo all’inizio degli anni ’70.
Erano gli anni de “La Dolce Vita” di Fellini e dell’arrivo del jukebox, di classici italiani come “Sapore di Sale” di Gino Paoli e di una maggiore indipendenza delle donne, che indossavano abiti svasati e casual e gonne a pieghe di varia lunghezza con le Superga.
Anche l’afflusso di viaggiatori internazionali ha contribuito all’evoluzione del guardaroba estivo.
Lo stile americano si diffuse nel cinema, nella musica e nella TV, quindi anche nella moda.
Gli orli si accorciavano, i pantaloni erano sempre più comuni e i foulard legati intorno al collo diventavano accessori indispensabili, in omaggio al glamour hollywoodiano.
Jacqueline Kennedy, in particolare, diede un nuovo volto allo stile vacanziero italiano.
Le immagini dell’allora first lady che si aggirava per gli stretti vicoli di Capri – di cui era un’assidua frequentatrice – con pantaloni a sigaretta che scendono fino alla caviglia (pantaloni capresi), enormi occhiali da sole e sandali di cuoio fatti a mano sono diventate sinonimo dell’estate italiana e hanno influenzato intere generazioni, almeno per un po’.

Negli anni ’70, quando il movimento pacifista si impose nel mondo occidentale, il look da signora fu sostituito da quello boho sulle coste italiane.
Gli outfit per le vacanze di quegli anni erano fatti di jeans svasati e t-shirt tie-dye, abiti ricamati e camicette leggere.
Anche i caftani iniziarono a vivere il loro momento, così come i bikini, che cominciarono a diffondersi sulle spiagge italiane, preferibilmente sotto forma di set artigianali all’uncinetto o in cotone (Missoni ebbe un ruolo fondamentale in questo).

Gli anni ’80, ’90 e i primi anni 2000 hanno sfruttato questa estetica.
Gli outfit estivi erano fatti di stampe audaci e stravaganti – merito di Versace – e bermuda indossati con tacchi a spillo; pantaloncini a vita alta e copricostumi trasparenti.
Anche gli abbinamenti da maschiaccio – magliette vissute, Birkenstock e pantaloncini – hanno vissuto il loro periodo di gloria.
Fino ad arrivare a oggi.
Nel 21° secolo, il look estivo italiano ha attinto dal suo passato eclettico, mescolando caftani – sempre una buona idea – con sandali in pelle di ispirazione caprese, abiti svasati con le Superga, grandi occhiali da sole con la giusta dose di gioielli bohémien e magari una borsa di vimini.
Il comfort è alla base di tutto, insieme al desiderio di stupire, innovare e divertirsi sempre.
Dopo tutto, l’estate serve a questo, no?
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