- BY ISSIMO
- Gennaio 18, 2024
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È audace, è coraggioso. Nel panorama globale dell’architettura e del design, dove le idee e le innovazioni emergono con una rapidità incredibile, un nome rimane a testimonianza della sperimentazione e dell’incessante ricerca dello straordinario: Gaetano Pesce. Questo architetto e designer italiano all’avanguardia continua a forgiare un’incredibile tradizione nella sfera creativa mondiale, spingendosi oltre i confini, sfidando le convenzioni e portandoci a valorizzare il potere della pura immaginazione.
Esploriamo l’esuberante carriera di Pesce che è stato uno dei più celebri pionieri del design del XX secolo, celebrando il suo ethos visionario, il suo approccio impenitente al colore e alla forma e le sue prospettive sul ruolo del design come specchio della realtà.
La strada verso una genialità “rivoluzionaria”
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La carriera di Gaetano Pesce, che abbraccia oltre sei decenni, incarna un approccio impavido al design. Nato a La Spezia (1939), ha inizialmente studiato architettura all’Università di Venezia (1958-1963), per poi insegnare in diverse istituzioni rinomate in tutto il mondo, tra cui l’Institut d’Architecture et d’Etudes Urbaines di Strasburgo (Francia), la Domus Academy di Milano e la Cooper Union di New York, città in cui Pesce vive dal 1980.
Fu durante gli anni ’60 e ’70 che Pesce iniziò ad allontanarsi dall’architettura tradizionale e dalla teoria del design, abbracciando il movimento d’avanguardia e diventando una figura di spicco nella scena del design radicale globale. Il suo rifiuto del conformismo era evidente nei suoi primi lavori, dove sperimentava materiali non convenzionali come la resina poliuretanica e sfidava la nozione di design statico.
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Sedia della serie “Nessuno è perfetto”.
crediti @vntg.com
Il suo vasto portfolio di opere di design personali comprende la poltrona “Yeti” (1968), i vasi “Self Portrait” (1998), le collezioni “Nobody’s Perfect” (2002), le lampade e i vasi “Fish Design” (2004), il “New York Sofa” (2010), i tavoli “River” e “Pond” (2012) e le sedie “Pratt” (2020).
Il brivido dell’iper-innovazione
Che si tratti di un museo o di una galleria d’arte, di una vetrina o delle pagine di una rivista di design, un’opera di Gaetano Pesce è immediatamente riconoscibile. Prima ti fa sorridere, poi ti fa riflettere. Considerata una delle sue creazioni più iconiche e fondamentali, la serie ‘UP’ del 1969 disegnata per B&B Italia è stata, ed è tuttora, un esempio entusiasmante di iper-innovazione e del potere del design di esprimere una forte dichiarazione sul mondo che ci circonda.
Questa collezione di sei poltrone di grande impatto, scolpite in forme voluminose e simili a sfere, rappresentava un distacco radicale dai design lineari e slanciati che dominavano il panorama dell’arredamento dell’epoca.
Il pezzo più famoso della collezione, UP5, (spesso chiamato in Italia La Mamma o Donna) ricorda un corpo femminile astratto dalle curve esagerate, accompagnato da un pouf sferico collegato alla sedia da una corda di gomma. Molti ritengono che questo pezzo esprima il punto di vista di Pesce sulla realtà delle donne e sul loro ruolo nella società moderna all’epoca in cui lo progettò, e rimane uno degli oggetti di design più discussi dell’epoca moderna.
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Pierre Cardin & Pesce nella sedia Mamma originale -1969
credits@ Gaetano Pesce Studio
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Sedia della serie “Nessuno è perfetto”.
crediti @vntg.com
Perché ci incuriosisce ancora oggi? La serie UP di Pesce, così come tutte le sue creazioni, rappresenta una ribellione contro la rigidità della teoria del design convenzionale. Incarna la sua convinzione che il design debba riflettere il colore e il dinamismo della vita e della realtà stessa.
L’esperienza di Pesce: design, architettura e arte
Sebbene il portfolio di lavori di Pesce attraversi decenni e paesi, ci sono alcuni elementi caratteristici alla base del suo approccio al design. Tra questi, un uso giocoso del colore, una sperimentazione senza paura della forma e un’intensa attenzione alla materialità. In effetti, egli crede nella necessità di sfumare i confini tra design, architettura, arte e altre discipline creative, percependo il suo lavoro come una celebrazione dello spirito creativo universale, ottimista e futuristico allo stesso tempo.
Il progetto di Pesce per l’avvolgente poltrona infeltrita “Feltri” per il brand italiano di arredamento di lusso Cassina è uno dei tanti esempi della sua capacità di fondere design, arte e funzionalità in un unico risultato visionario. Lo si vede anche in altri lavori che ha disegnato per Cassina, come i tavoli “Sansone” in resina dai colori sorprendenti.
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Sai bene quanto adoriamo i colori esuberanti nei nostri interni e nell’arredamento della casa qui a ISSIMO, quindi è facile capire perché Gaetano Pesce è davvero una leggenda per noi. Nel 2012 ha progettato il divano “Il Giullare” per il brand di arredamento Meritalia, un divano gioiosamente colorato unito con cerniere sezionali e “cuscini” mobili attaccati sul retro che sembrano cappelli da giullare. Umorismo, colore e una visione ironica di una società che ha bisogno di un po’ di allegria… parliamo di arredi che fanno stare bene!
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Organic Building, Osaka
La visione di Pesce si è manifestata anche in opere architettoniche internazionali, tra cui l’“Organic Building” di Osaka, in Giappone (1993) e, più recentemente, ha collaborato con alcuni dei marchi più importanti del mondo e gallerie di design, tra cui Bottega Veneta e il Salone del Mobile. Le sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti delle più importanti gallerie e musei del mondo, tra cui il Metropolitan Museum di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra, il Centro Pompidou e il Musee des Arts Décoratifs del Louvre di Parigi.
Una colorata eredità culturale
L’eredità globale di Pesce non è solo un incredibile portfolio di intriganti manufatti e progetti di design, ma un fenomeno culturale che continua a ispirare e provocare. La sua influenza si estende ben oltre il campo del design, trasformando il modo in cui percepiamo e interagiamo con gli spazi e gli oggetti che ci circondano.
A 84 anni, Gaetano Pesce è ancora un faro della creatività, che ci ricorda che la vera innovazione risiede nella volontà di sfidare gli schemi e, naturalmente, di vedere il mondo attraverso occhiali dai colori bizzarri. È una testimonianza vivente delle infinite possibilità che si presentano quando ci fidiamo della nostra immaginazione… e ci divertiamo un po’ (o tanto)!
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