
La liturgia cristiana e le tradizioni contadine si incontrano l'11 novembre
Celebrare la festa di un santo non è una novità in Italia. Ogni giorno del calendario liturgico italiano è associato a un santo, il che significa che ogni lunedì, martedì, mercoledì e così via, c’è un santo che viene onorato da qualche parte nel nostro stivale.
Per alcuni i festeggiamenti sono migliori che per altri: i santi patroni delle città vengono celebrati con grandi processioni o con vere e proprie feste pubbliche, per esempio.
Altri vengono ricordati con celebrazioni più tranquille.
Per altri ancora la giornata è legata alla storia più rurale d’Italia, a testimonianza del fatto che nel Bel Paese il sacro e il profano sono da sempre strettamente connessi.
San Martino, l’11 novembre, è uno dei nostri santi preferiti.
Perché?
Semplice: questa data segna
l’apertura delle nuove botti di vino in tutta la nazione, ovvero il primo momento dell’anno per assaggiare il vino nuovo, detto “novello”.
Come ci ricorda un vecchio detto italiano:
“A San Martino
ogni mosto diventa vino”.
Per questo amiamo questa ricorrenza!
Ecco tutto quello che c’è da sapere su questa tradizione.
Chi era San Martino?
Nato in Pannonia, una regione dell’Impero Romano che corrisponde in parte all’odierna Ungheria, Martino di Tours fu un soldato dell’Impero Romano, divenuto vescovo e santo, vissuto nel IV secolo d.C.
Si racconta che, mentre cavalcava alle porte della città di Amiens, notò un mendicante mal vestito che tremava per il freddo. Mosso da compassione, tagliò a metà il proprio mantello militare e lo divise con l’uomo.
Quella stessa notte Gesù gli apparve in sogno indossando il mezzo mantello che aveva dato al mendicante e ringraziandolo per il suo gesto di compassione.
Il sogno lo cambiò profondamente: Martino lasciò l’esercito per diventare cristiano a tutti gli effetti e da lì in poi dedicò tutta la sua vita ad aiutare gli altri, in particolare la gente di campagna (Martino stesso proveniva da una famiglia di contadini).
Sebbene sia morto l’8 novembre 397 d.C., i suoi funerali furono celebrati solo l’11, che è esattamente il giorno in cui gli italiani lo festeggiano.
FUN FACT: si dice che nel momento in cui Martino condivise il suo mantello, uscì il sole.
Per questo motivo, ancora oggi, le prime settimane di novembre vengono chiamate in Italia Estate di San Martino, per indicare un breve periodo di tempo caratterizzato da un clima relativamente buono e caldo.
Doppio brindisi
Ma cosa c’entra questo santo con il vino nuovo? È soprattutto una questione di tempistica. Nella tradizione contadina, l’ 11 novembre, o l’inizio di novembre in generale, era la data abituale in cui i contadini terminavano i loro “contratti” dopo la stagione del raccolto e rinnovavano gli accordi per l’anno successivo.
Per l’occasione si beveva il “primo” vino su cui si era lavorato tanto e, poiché coincideva con la festa di San Martino, le due ricorrenze, per il santo e per il vino, venivano commemorate insieme.
Momenti di festa

San Martino è ancora ampiamente venerato in tutta Italia (anche solo come scusa per assaggiare un po’ di vino) e, per chi lavora nei vigneti e nelle cantine, è un evento importante.
È il momento in cui si apre una bottiglia di vino e si diffonde l’amore, anche se i vini non sono ancora pronti.
Si tratta di una tradizione molto radicata che si estende per tutto il territorio italiano, con piccole variazioni nel modo in cui viene eseguita a seconda della regione, come c’è da aspettarsi.
Se ti trovi in Veneto,il vino novello sarà accompagnato da un biscotto con la forma di San Martino sul suo cavallo.
Nel veneziano, in particolare, i bambini festeggiano San Martino un po’ come si fa ad Halloween, girando di casa in casa, cantando e suonando con pentole improvvisate e chiedendo un dolce o una moneta.
In Sicilia, invece,San Martino viene festeggiato con biscotti fatti in casa e intinti nel famoso Passito di Pantelleria (se capiti da quelle parti, chiedi gli “abbagnati nn’o muscatu”).
I pugliesi invece si riuniscono per pranzi abbondanti, brindando con il vino nuovo e arrostendo le castagne davanti al camino, ma se sei in visita nel Salento potrai anche assaggiare le pittule, deliziose frittelle di pane fritto da mangiare con vincotto o fichi.
Anche l’Abruzzo è affezionato alla festa e la celebra con balli e falò, e il vino nuovo come immancabile protagonista.
Che altro dire, se non prenditi del tempo oggi, apri una bottiglia, alza il calice e goditi un po’ di vino, meglio se italiano, naturalmente!
San Martino è sostanzialmente il preludio alle festività natalizie ormai alle porte.