- BY ISSIMO
- Dicembre 11, 2024
L’Italia, si sa, ama intrecciare tradizione e festa. E durante il periodo natalizio diventa ancora più evidente: dal giorno di Natale, passando per Santo Stefano fino alla vigilia di Capodanno, ci piace salutare le festività con un mix di usanze tradizionali, gesti simbolici e (ovviamente) banchetti favolosi.
Anche se è impossibile fare preferenze – non farci scegliere tra la Vigilia e il pranzo di Natale, per favore – il Capodanno occupa un posto speciale nel nostro cuore. È facile capire perché: il modo in cui inizi l’anno può influenzare i tuoi programmi e l’umore dei mesi a venire, perciò preparare una cena spettacolare è il modo migliore per cominciare con il botto.
Ecco perché in Italia il cenone di Capodanno è un’istituzione: un pasto conviviale, gioioso e allegro, profondamente intriso di simbolismo, sapori e senso di condivisione. Alcuni dei piatti che assaggerai durante la serata sono diffusi in tutto il paese – scopri di più qui sotto – ma, soprattutto, l’intera esperienza riflette la ricca diversità del patrimonio culinario italiano.
Ecco un approfondimento su come le diverse regioni d’Italia accolgono il nuovo anno, un delizioso boccone alla volta.
Le lenticchie, le regine del cenone
Poche cose (caffè, calcio, gelato) accomunano gli italiani dalle Alpi alla Sicilia. Le lenticchie a Capodanno sono una di queste. Si ritiene che questi legumi portino ricchezza e fortuna a chi li mangia l’ultimo dell’anno, motivo per cui sono sempre presenti in ogni cenone. Si pensa che assomiglino a delle monete, quindi più se ne mangiano, secondo la credenza, più l’anno sarà prospero.
Spesso le lenticchie vengono abbinate allo zampone o al cotechino, carni ricche e cotte a fuoco lento che simboleggiano l’abbondanza. Come per tutto ciò che riguarda il cibo, tuttavia, esistono varianti regionali: in Emilia-Romagna, la culla dello zampone, le famiglie accompagnano questo piatto con un bicchiere di bollicine, per brindare insieme all’anno nuovo. Nel Sud Italia, le lenticchie vengono condite con olio d’oliva e servite con pane croccante. L’Umbria, da cui provengono le famose lenticchie di Castelluccio di Norcia, le serve invece con le salsicce.
Il Nord: piatti abbondanti e atmosfera conviviale
Sapori intensi e comfort food sono le parole d’ordine di ogni cenone del nord Italia, e non a caso: qui, nelle regioni più fredde dello stivale, porzioni abbondanti e piatti che scaldano l’anima sono proprio ciò che serve per concludere l’anno passato e iniziare quello nuovo.
Se l’Emilia Romagna è sinonimo di zampone e cotechino, il Veneto brilla con il suo risotto al baccalà mantecato, preparato con la pregiata varietà di riso tipica della regione, il Vialone Nano, e cotto con prosecco, un omaggio festoso alle bollicine tanto amate durante il periodo natalizio. Il Piemonte opta invece per il bollito e il pollo alla marengo, servito con gamberi e funghi, mentre in Liguria il protagonista del Capodanno è il cappon magro, un’elaborata insalata di frutti di mare e verdure.
Sei a sciare sulle Alpi? Per il tuo cenone, preparati a gustare canederli e tirtlan, grandi ravioli fritti ripieni di cavolo verza o spinaci, e polenta e fonduta per un’esperienza culinaria che ti terrà al caldo mentre festeggi il nuovo anno. In quanto a dolci, il panettone è un must, soprattutto in Lombardia, luogo di origine di questa prelibatezza.
Centro Italia: tradizione e creatività
L’Italia centrale è particolarmente variegata in quanto a tradizioni per il cenone, ma una cosa accomuna tutte le regioni, dalla Toscana al Lazio: la cena dell’ultimo dell’anno è un’occasione per stare insieme a lungo, condividere i piatti più amati e celebrare l’anno nuovo con le persone più care..
In Toscana, fette di pane casereccio spalmate di patè di fegatini sono un must dell’ultima notte dell’anno, meglio se abbinate a un bicchiere di Chianti. A Roma e dintorni la serata inizia con un tagliere per gustare i migliori salumi italiani, e non può dirsi conclusa senza una generosa porzione di spaghetti alle vongole e baccalà fritto.
Le Marche prediligono le olive all’ascolana , i sostanziosi vincisgrassi, (un primo piatto tipico simile alla lasagna) e coniglio porchettato condito con finocchio selvatico; in Molise largo alla zuppa alla santè, un brodo di pollo leggero con pane casereccio, polpette e formaggio filante, un piatto squisito e corroborante..
Il Sud e le isole: frutti di mare, spezie e dolci sorprese
Non sorprende che il pesce e i sapori audaci dominino la vigilia di Capodanno al sud. Piatti a base di acciughe fritte, vongole, cozze e insalata di polpo sono i protagonisti della tavola a Napoli e in Campania, dove il merluzzo e l’anguilla (capitone), in particolare, regnano sovrani; mentre in Puglia le feste di fine anno significano panzerotti fritti, anguilla arrosto e agnello con lampascioni, ma anche dolci tipici come le cartellate (frittelle croccanti fritte e immerse nel vincotto o nel miele) e i purciduzzi al miele (palline di pasta lievitata simile agli struffoli napoletani).
La Sicilia ama gli involtini di carne impanati o le braciole accompagnate da una deliziosa caponata, sarde a beccafico e dolci come la cassata e i cannoli, per concludere l’anno in dolcezza, ma anche frutta fresca come le arance, simbolo di salute e prosperità.
Se trascorri gli ultimi giorni dell’anno in Sardegna, ti troverai di fronte a una cucina molto più rustica, ma ugualmente deliziosa: porceddu (maialino arrosto), pane carasau, stufati di agnello e pardulas, dolci a base di ricotta di pecora, zafferano e scorza di limone.
Oltre le lenticchie: cibi portafortuna da aggiungere alla tavola
In Italia non ci sono solo le lenticchie a Capodanno. Ecco altri tre cibi quasi sempre presenti al cenone di Capodanno, indipendentemente dalla regione.
Mandarini
Perfettamente rotondi, come una moneta, succosi e di un arancione brillante, i mandarini sono considerati dei veri e propri portafortuna a Capodanno. Mangiane a sazietà e ti assicurerai fortuna per tutto l’anno nuovo.
Noci e frutta secca
Gli antichi romani ritenevano che le noci e la frutta secca fossero alimenti propizi, e questa credenza continua ancora oggi. A Capodanno, assicurati di mangiarne sette tipi diversi: nocciole, noci, arachidi, mandorle, datteri, fichi secchi e uvetta.
Uva
L’uva simboleggia l’abbondanza e per questo non può mancare sulla tavola a Capodanno. Se ciò che desideri per il nuovo anno è la prosperità (ma chi non la vorrebbe?), mangiane 12 chicchi allo scoccare della mezzanotte, uno per ogni mese. In questo modo ti assicurerai fortuna per tutto l’anno a venire.