- BY ISSIMO
- Gennaio 25, 2024
Cerchi la dolcezza? Certo, San Valentino si avvicina a grandi passi, ma non servono scuse per concederti qualcuno dei tuoi dolci italiani preferiti. Tecnicamente si può chiamare ricerca. Noi, ovviamente, lo abbiamo fatto! Dal Tiramisù aibiscotti che custodiscono i baci della storia, molti dei dolci più iconici d’Italia hanno alle spalle fatti affascinanti e storie tradizionali che spiegano tutto, dall’aspetto visivo agli ingredienti protagonisti, fino alle loro influenze culturali, ben note in tutto il mondo.
Abbiamo fatto un po’ di assaggi e ricerche per proporvi una serie di dolci italiani iconici e irresistibili con le loro storie ricche di fascino. È un lavoro difficile… ma qualcuno deve pur farlo. E sì, consideralo come un permesso di mangiare un dolce ogni giorno della settimana!
La seduzione: Tiramisù
La prossima volta che ti ritroverai ad assaggiare nuvole profumate di caffè da Pierluigi o Da Enzo al 29 a Roma (o al tavolo della cucina della nonna, se è per questo) non dimenticare che questo iconico dessert italiano era un argomento tabù nell’Italia del XIX secolo!
La prossima volta che ti ritroverai ad assaggiare nuvole profumate di caffè da Pierluigi o Da Enzo al 29 a Roma (o al tavolo della cucina della nonna, se è per questo) non dimenticare che questo iconico dessert italiano era un argomento tabù nell’Italia del XIX secolo!
La storia racconta che il Tiramisù fu creato per la prima volta da una “Siora” (proprietaria di una “casa di piacere”) nella città di Treviso, in Veneto, nell’anno 1800. Il suo mix di ingredienti golosi, tra cui uova, zucchero, mascarpone, caffè e cacao, aveva un effetto particolarmente, per così dire, stimolante… su tutti coloro che lo divoravano.
I ristoranti di Treviso scoprirono presto questo seducente piatto segreto servito dalla Siora ai suoi clienti e ne inserirono una propria versione nei loro menu. Tuttavia, per pudore, le sue vere origini vennero tenute nascoste al pubblico per anni. Infatti, la parola Tiramisù, deriva da “Tireme su”, che in dialetto trevigiano ha un esplicito riferimento sessuale
Spostiamoci al Sud: i Cannoli
“Lasciate la pistola, prendete i cannoli”... Ricordiamo che l’eredità di questo dolce tradizionale siciliano famoso in tutto il mondo va ben oltre il film Il Padrino!
“Lasciate la pistola, prendete i cannoli”... Ricordiamo che l’eredità di questo dolce tradizionale siciliano famoso in tutto il mondo va ben oltre il film Il Padrino!
Il Cannolo, un “tubetto” ripieno di dolcezza affonda le sue origini nell’antica Sicilia, quando un mix di culture arabe portò per la prima volta la canna da zucchero nella città di Palermo. Cosa è successo dopo? Per carnevali e feste speciali si preparavano contenitori di pasta fritta, riempiti con una crema dolce o un ripieno a base di ricotta e zucchero, e guarniti con frutta secca o “candita” e noci.
Sebbene oggi si trovino cannoli in tutta Italia, nulla è paragonabile alla gioia di affondare i denti in un cannolo fresco da qualche parte nell’isola dove tutto è iniziato, come i Segreti del Chiostro a Palermo. Questa pasticceria è nascosta all’interno di uno storico convento dove questi dolci vengono ancora preparati quotidianamente dalle suore secondo un’antica ricetta segreta. Ma non credici sulla parola, vai al sud e provali tu stesso!
Qualcosa di antico: il Panforte
Il nome, che significa “pane forte” (…e masticandone un pezzo capirai il motivo) è una dolce un po’ gommoso, simile a una torta, che veniva inizialmente preparato con miele, noci, spezie e frutta secca e veniva servito in occasione di speciali celebrazioni natalizie e religiose in tutta la città.
In parole povere, mangiare un pezzo di panforte è come mangiare un pezzo di storia italiana! Ci sono molti tradizionalisti che ritengono che la ricetta debba rimanere invariata rispetto a quella del XIII secolo. E poi ci sono gli sperimentatori, che esplorano nuove combinazioni di sapori, tra cui diversi tipi di cioccolato, liquori e spezie. Mentiremmo se dicessimo che non abbiamo una scorta segreta di panforte da gustare ogni tanto con un espresso.
Qualcosa per i romantici: i Baci di Dama
A parte San Valentino, questi tradizionali biscotti con nocciole e cioccolato escono dalla porta del panificio locale in qualsiasi periodo dell’anno.
A parte San Valentino, questi tradizionali biscotti con nocciole e cioccolato escono dalla porta del panificio locale in qualsiasi periodo dell’anno.
Originari della pittoresca cittadina di Tortona in Piemonte,non è ancora chiaro se questi biscotti friabili siano stati preparati per la prima volta su richiesta di Vittorio Emanuele II (che divenne il primo re dell’Italia unita dal VI secolo), il quale chiese ai pasticceri di Casa Savoia di preparare qualcosa di piccolo e dolce da poter regalare a una donna del suo cuore. In ogni caso, la forma piena e arrotondata dei Baci di damasi dice che simboleggi le labbra di una donna che si preparano per un bacio o, forse, che si preparano ad essere baciate!
Che ci sia lo zampino di Vittorio Emanuelle II o meno, siamo pronti a fare il tifo per chiunque abbia creato per primo la ricetta di questi dolcetti piemontesi, che sono l’accompagnamento perfetto per il nostro caffè macchiato di metà mattina. Tradizionalmente preparati con soli quattro o cinque ingredienti e uniti da una generosa colata di cioccolato fondente, possono essere preparati anche con pistacchi o mandorle e un inaspettato (ma assolutamente irresistibile) cuore di cioccolato bianco.
Qualcosa di fritto e testato: Zeppole
Si ritiene infatti che le Zeppole siano state mangiate per la prima volta dagli antichi Romani, che preparavano speciali palline di pasta fritta e le ricoprivano di zucchero.
Oggi le Zeppole assomigliano più a ciambelle tipo frittelle che vengono consumate nella loro semplice forma tradizionale (spolverati di zucchero o cannella), oppure riempiti con marmellata o crema pasticcera. Sono una specialità tradizionale dei
dolci proposti in ogni riunione di famiglia italiana o celebrazione festiva, tipicamente consumate nel Giorno di San Giuseppe (19 marzo), quando vengono preparate in grandi quantità e offerte in dono. Un piccolo avvertimento: per quanto ottima sia la vostra ricetta delle Zeppole, è impossibile ottenere un sapore simile a quello delle Zeppole della Nonna, che sono state fritte e testate per decenni!
Qualcosa per gli amanti del cioccolato: il Tartufo
Secondo la leggenda, questo iconico dolce italiano fu creato per la prima volta all’inizio degli anni Cinquanta, quando un gelataio di nome Giuseppe De Maria, a Pizzo, preparava questi dolcetti ghiacciati per gli ospiti delle feste. Un giorno terminò gli stampi con cui dava forma ai dolci, e iniziò a modellarli con le mani in semplici palline, ognuna delle quali veniva riempita di cioccolato fuso e spolverata di cacao in polvere.
Il dolce a strati, ripieno di cioccolato, fu chiamato così per evocare un certo fascino pregiato nel menu dei dessert italiani. Sia che vengano preparati nella versione tradizionale al cioccolato fondente, sia che vengano serviti in nuove varianti (come il tartufo bianco, fruttato e al cioccolato bianco), sono ancora oggi prodotti a mano con gli ingredienti più freschi in tutta Italia. Non possiamo pensare a un modo più delizioso per sconfiggere la calura estiva che prendere un tartufo nella piazza principale di Pizzo e tuffarci a capofitto in una di queste palline di felicità ricoperte di cioccolato. Alcuni definiscono il tartufo un dolce incidente, ma noi preferiamo considerarlo un dono fortunato all’umanità.
Allora, cerchi la dolcezza?
Se cerchi la perfezione, ti consigliamo di servire i dolci tradizionali su una delle proposte di arredi per la tavola Bellissimo. Ecco alcune delle nostre scelte che daranno sicuramente il tocco perfetto alla vostra cena romantica di San Valentino!
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