
Celebriamo la Giornata internazionale della donna rendendo omaggio ad alcune donne di grande ispirazione
Essendo un team prevalentemente femminile, in ISSIMO celebriamo le donne ogni giorno. Ma per celebrare la Giornata internazionale della donna, abbiamo pensato di accendere un riflettore ancora più luminoso sulle nostre colleghe, quelle che una volta venivano chiamate “il gentil sesso”, e di rendere omaggio ad alcune delle donne che ci ispirano, ci deliziano e a volte ci stupiscono anche fuori dall’ufficio.
Dalle viticoltrici alle imprenditrici, dalle cuoche alle artiste, ecco cinque donne italiane che stanno facendo faville nei loro settori e stanno aprendo la strada alle generazioni future.
La chef: Sarah Cicolini di SantoPalato


Abruzzese di nascita, Sarah Cicolini è una forza della natura da non sottovalutare, oltra a essere la donna che sta dietro a uno dei nostri ristoranti preferiti a Roma, SantoPalato, nel quartiere di San Giovanni. L’ha aperto nel 2016, non ancora trentenne, dopo essersi fatta le ossa in varie cucine stellate della Città Eterna. Da allora, si è fatta un nome servendo interpretazioni innovative e moderne della cucina tradizionale romana, trasformando SantoPalato in uno dei ristoranti più ricercati della capitale italiana.

Cicolini è particolarmente nota per il suo amore e la sua padronanza dell’arte della pasta, per la quale utilizza grani antichi e tecniche tradizionali (ti consigliamo di provare la sua carbonara), ma anche per essere un’appassionata sostenitrice di ingredienti freschi e di provenienza locale e per preservare e promuovere il patrimonio culinario del Lazio (e dell’Abruzzo).
Ambiziosa, determinata e attenta alla qualità, ama essere chiamata cuoca, non chef. E per questo la rispettiamo ancora di più.
La viticoltrice: Donatella Cinelli Colombini


Pur essendo ancora prevalentemente maschile, negli ultimi anni l’industria del vino ha visto un numero crescente di donne guadagnarsi riconoscimenti, sia in Italia che all’estero. Tra questi, Donatella Cinelli Colombini può essere considerata una pioniera del settore.

Nata in Toscana da una famiglia di produttori di Brunello di Montalcino, è la fondatrice del Casato Prime Donne (nonché laureata in Storia dell’Arte Medievale, se questo non fosse già abbastanza), un’azienda dedicata al Brunello di Montalcino che conta solo donne tra il suo staff – un modo, vi dirà Cinelli Colombini, per creare uno spazio per le donne produttrici di vino per crescere, lavorare insieme e realizzare un vino eccellente..
L’artista: Costanza Alvarez de Castro, Toscana


Nata a Roma nel 1989 da padre italiano e madre salvadoregna, Costanza Alvarez de Castro è una di quelle artiste le cui opere si possono ammirare per giorni. L’inizio della sua carriera creativa risale ai primi anni 2010, quando si è resa conto che i suoi studi – aveva una laurea in Economia per la cooperazione internazionale e lo sviluppo – la lasciavano del tutto insoddisfatta. Anziché intraprendere un lavoro a tempo pieno, Alvarez de Castro ha deciso di seguire la sua vera passione, la pittura. E siamo felici che l’abbia fatto. Dopo un periodo come assistente alla produzione per Bernardo Bertolucci, si iscrive all’Institut Superieur de Peinture Van Der Kelen et Logelain di Bruxelles per affinare il suo mestiere, quindi lavora al Teatro dell’Opera di Roma, dove inizia a concentrarsi sul lavoro su tela.

Da allora si è fatta conoscere nel mondo dell’arte tenendo mostre personali, partecipando a concorsi come il BP Award e, soprattutto, realizzando opere ipnotiche che intrecciano l’onirico e il teatrale, lo stratificato e il magico.
L’attivista: Giulia Blasi


Tra le tante cose che ammiriamo di Giulia Blasi, c’è la sua capacità di usare il potere del web per parlare di questioni femministe, inclusione e uguaglianza di genere, e per ricordare alle donne che, nonostante i progressi, c’è ancora molto da fare per superare il patriarcato. Da tempo impegnata in diverse campagne come il movimento “Non Una Di Meno”, che si batte contro la violenza di genere e le molestie, Blasi è un’ appassionata sostenitrice del femminismo italiano e una voce attiva nel campo del giornalismo, scrivendo per diversi giornali e riviste italiane e conducendo un programma radiofonico incentrato sulla cultura digitale e la tecnologia.

Nel corso della sua carriera, si è espressa apertamente contro le molestie online e l’incitamento all’odio, nonché sul modo in cui la tecnologia può essere usata per violare la privacy e le libertà civili degli individui. È stata riconosciuta per il suo lavoro di advocacy, ricevendo il “Premio Anna Politkovskaya” nel 2018 per il suo impegno a favore dei diritti umani e della libertà di parola.
L’imprenditrice: Viviana Sirigu


Vivian Sirigu è una vera eroina italiana. Nel 2007, per preservare quello che riteneva un patrimonio immateriale della sua famiglia e di Orroli, il suo paese natale in Sardegna, ha fondato Kentos, un panificio biologico che produce pane locale come si fa da secoli (kentos significa centenario in dialetto sardo).

Utilizzando solo ingredienti di provenienza locale e tecniche antiche, Sirigu è sostenitrice di una tradizione italiana in via di estinzione (tutti i materiali a cui si affida sono biodegradabili e a basso impatto ambientale), ma anche un’imprenditrice seriamente ambiziosa. È inutile dire che i suoi pani – dal moddizzosu al pane carasau – sono assolutamente deliziosi.