A cinquant’anni dalla nascita, quella visione si è concretizzata in una delle fondazioni no-profit più attive d’Italia, con oltre 1,5 milioni di visitatori all'anno, 70 siti aperti al pubblico e una rete in continua espansione di volontari, donatori e “giornate FAI”, che accendono l’entusiasmo nazionale. Se il National Trust britannico evoca passeggiate in campagna e tè con panna nelle dimore dei Tudor, il FAI offre una versione tutta italiana di tutela culturale, all’insegna della dolce vita: ville aristocratiche trasformate in musei, monasteri isolati restituiti al loro quieto splendore e sentieri panoramici che si snodano lungo la costa, riaperti agli escursionisti dopo decenni di abbandono.