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ISSIMO X Le Donne del Vino: Sara e Marina D'Ambra

June 11, 2025

ISSIMO X Le Donne del Vino: Sara e Marina D'Ambra

Le viticoltrici di quarta generazione che custodiscono l’eredità vinicola di Ischia, una bottiglia alla volta

Per le sorelle Marina e Sara D’Ambra, il vino non è solo un affare di famiglia: è una dichiarazione d’amore per Ischia. Erede della leggendaria dinastia vinicola D’Ambra, questo duo della quarta generazione infonde nuova linfa – e una visione innovativa – a una tradizione profondamente radicata. Dal recupero dei vigneti storici alla rivisitazione del turismo del vino con la nuova Tenuta Calitto, Marina e Sara dimostrano che tradizione e innovazione non solo possono convivere, ma possono prosperare insieme. Nell'edizione di ISSIMO X Le Donne del Vino di questo mese abbiamo incontrato le sorelle D'Ambra per parlare di terroir, Biancolella e di cosa significhi per una donna essere leader in un settore storicamente dominato dagli uomini.

Iniziamo dalla vostra storia. Rappresentate la quarta generazione di viticoltori ischitani — come siete entrate nell’azienda di famiglia e cosa significa per voi portare avanti l’eredità dei D’Ambra?

Io e mia sorella Sara siamo entrate in azienda in due momenti diversi, anche se da sempre abbiamo presenziato insieme ad eventi, fiere e viaggi dai clienti in Italia e all’estero. Io ho studiato economia a Napoli, e da subito sono entrata in ufficio affiancando l’amministrazione; mia sorella Sara, invece, dopo la laurea in enologia a Firenze, ha iniziato ad acquisire esperienze in cantina in varie parti del mondo (Australia, Nuova Zelanda, Georgia, America, Sud Africa) e nel 2021 si è stabilizzata a Ischia definitivamente, apportando le sue conoscenze in azienda.

Per entrambe, entrare in azienda è stata una scelta più che naturale. Eravamo consce del grande bagaglio di storia che andava a ogni costo perseguito e custodito; non solo per rispetto della tradizione della nostra famiglia, ma anche per via delle origini e tradizioni della nostra isola, a cui siamo molto legate.

Potreste raccontarci del vostro lavoro e dei vostri ruoli?

Io mi occupo della parte amministrativa, mentre Sara, insieme a nostro padre, della produzione e delle relazioni con i clienti internazionali. Si è anche dedicata con successo all'ospitalità, organizzando visite aziendali, degustazioni e accogliendo i visitatori.

In questo momento, stiamo entrambe lavorando a un nuovo progetto: la Tenuta Calitto, una bellissima tenuta di 7 ettari di vigneto Biancolella, acquisito nel 2023. Cuore pulsante di questa location è un palazzo storico di fine Ottocento, finemente ristrutturato per ospitare una wine spa, completa di vasche nel vino, trattamenti alle vinacce, e 7 camere immerse nel vigneto, dove gli ospiti possono vivere un’esperienza nel mondo del vino a 360°.

Ischia è un territorio vinicolo davvero unico. Cosa rende così speciale il terroir dell’isola e in che modo influenza il carattere dei vostri vini?

Pur essendo una piccola isola, Ischia ha tanti microclimi differenti, e anche la composizione del suolo cambia da vigneto a vigneto. Abbiamo vigneti su tutti i versanti dell’isola, e la sfida è quella di rispettare i tempi di maturazione dell’uva imposti dalla natura. Difatti abbiamo tempi di vendemmia lunghissimi che vanno da metà/fine agosto, per alcuni vigneti vicini al livello del mare, fino a metà ottobre, per gli appezzamenti più in alto.

Il nostro vigneto Frassitelli, situato a 650 metri sul livello del mare, ha un microclima assolutamente unico: piove la metà che altrove e le temperature sono costantemente più basse di circa cinque gradi; inoltre, la pietra vulcanica di tufo verde, l'altitudine, l’escursione termica tra il giorno e la notte e la viticoltura di pendenza, che si sviluppa su terrazze di muri a secco (le così dette “parracine”), conferiscono al nostro Biancolella Tenuta Frassitelli il suo carattere distintivo.

Qual è il vino che secondo voi racconta meglio la vostra storia, e perché?

Il vino che ci identifica in assoluto è il vino Biancolella. È il vitigno più diffuso sull'isola, probabilmente importato dai Greci nell'VIII secolo a.C., e vinificato per la prima volta da nostro nonno Salvatore nel 1957. Il nonno rappresentava la seconda generazione dell’azienda, ed era enologo e ricercatore presso “Unione Italiana Vini”. Fu lui a dar vita alla prima bottiglia di Biancolella nel 1957.

Da lì non abbiamo mai smesso. Nel 1975, sotto consiglio di Luigi Veronelli, nostro padre decise di vinificare in purezza le uve biancolella del vigneto Frassitelli, dando vita al nostro vino di punta: il Frassitelli. È un vino che ci identifica e racconta la nostra storia.

Essere donne in un settore storicamente maschile comporta sfide particolari: ne avete incontrate? E come siete riuscite a trovare la vostra voce, sia in azienda che nel mondo del vino?

Per fortuna, oggi le nuove generazioni sono quasi tutte – o comunque in buona parte – al femminile. Per cui non abbiamo incontrato grossi ostacoli da questo punto di vista: oggigiorno non è raro trovare enologhe e cantiniere donne.

Trovo piuttosto alcune difficoltà nel comparto amministrativo. Ancora oggi, quando partecipo a riunioni finanziarie in qualità di donna e proprietaria, capita che i presenti si rivolgano inizialmente ai nostri consulenti uomini, a dispetto delle varie presentazioni. Solo dopo aver dimostrato di conoscere i numeri e di avere le competenze necessarie, iniziano a prendermi sul serio.

Tradizione e innovazione: una sfida continua. Come onorate la storia della vostra famiglia pur guardando al futuro di D’Ambra Vini?

Gestire un'azienda di lunga data non è così semplice come potrebbe sembrare. Io e mia sorella diciamo sempre che è un grande onore, e per questo non avremmo mai pensato di occuparci di altro nella vita.

La sfida è quella di mantenere alto il livello dell’azienda, che nostro padre e le generazioni precedenti hanno elevato con sacrificio, studio, amore e dedizione. E, allo stesso tempo, dare un apporto innovativo e personale.

Cosa vorreste che le persone capissero meglio della cultura vinicola ischitana? C’è un’idea sbagliata che vorreste sfatare?

La viticoltura nelle piccole isole non è facile. Chi è del settore, sa di cosa parlo. Oltre alle difficoltà di lavorazione dei vigneti per la conformazione del territorio, infatti, a Ischia non esiste meccanizzazione in vigna. Dobbiamo anche affrontare il problema dell'abbandono dei vigneti da parte dei proprietari: oltre ai nostri ettari, lavoriamo con circa 120 viticoltori sull’isola, che durante la vendemmia ci vendono la loro uva. Ogni anno, però, ne rimangono sempre meno, perché le generazioni più giovani non proseguono l’attività.

La nostra sfida è quella di rilevare questi terreni, quando possibile, assumendo più lavoratori e cercando giovani qualificati e volenterosi, cosa non sempre facile. Per incentivare la continuazione dell’attività, ogni anno regaliamo nuovi tralci di vite ai nostri fornitori storici e li sosteniamo durante i periodi ad alta intensità di lavoro, come quello della vendemmia. Il nostro obiettivo è fare in modo che l'isola non perda la sua identità e tradizione vinicola millenaria.

Il vostro aperitivo ideale? Vino, location e compagnia perfetta!

Aperitivo alla tenuta Frassitelli, con un calice del nostro vino e in compagnia di amici, familiari e staff.

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