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I tre giorni di Natale in Italia

I tre giorni di Natale in Italia

I tre giorni di festeggiamenti natalizi

Il Natale a Roma.

Comincia a sembrare proprio…
. . Natale!
   In Italia, il Natale è una tre-giorni di  feste, cene e, naturalmente, giochi a carte.
Ecco come festeggiamo

Il 24 dicembre è la Vigilia

La Vigilia di Natale è una serata speciale che si protrae fino a tarda notte, dove la famiglia si riunisce per una ricca cena a base di pesce, come l’italo-americana Festa dei Sette Pesci (un pasto incentrato su più portate di pesce).
Molte famiglie partecipano anche alla messa di mezzanotte; le più famose e scenografiche sono le veglie di Roma a San Pietro e a Santa Maria Maggiore.
Il più delle volte però preferiscono rimanere in casa a giocare a carte e a tombola fino alle ore piccole.

La festa dei sette pesci, una tradizione italo-americana della vigilia di Natale.

Ai
Cortina d’Ampezzo,
nelle Dolomiti, gli sciatori accolgono le prime ore del giorno di Natale con una
fiaccolata sulle piste da sci.
Nel borgo medievale di Faglia di Oratino, in Molise, i residenti costruiscono una
grande torcia di rami secchi
alta 15 metri e la portano nella chiesa principale della città per poi accenderla la Vigilia di Natale.

La sera di Natale, allo scoccare della mezzanotte, Babbo Natale fa la sua prima apparizione con i regali, che vengono spesso disposti su un ceppo a forma di piramide, insieme a candele e altre decorazioni.

Tra i piatti più amati in questo periodo troviamo
i tortellini in brodo in Emilia Romagna, il baccalà mantecato con
polenta
in Veneto, l’anguilla al cartoccio in Lombardia,
l’agnello bollito e
condito con salsa in Piemonte, fegatini di pollo e faraona arrosto o cappone ripieno in Toscana,
spaghetti alle vongole
o brodo di cappone per iniziare, seguito da cappone ripieno in Campania, deliziosi gnocchetti sardi chiamati
malloreddus,
o anche brodo di gallina e
pasta con le sarde
in Sicilia.

I tortellini in brodo, un piatto natalizio che scalda l’anima.

Struffoli, il tradizionale dolcetto di Natale napoletano a base di miele e zuccherini colorati.

Non dimentichiamo i dolci: anche se ogni regione ha i suoi, il buffet di Natale non può dirsi completo senza panettone e pandoro.
A seconda della regione, ci sono una miriade di dolci da gustare, tra cui il parrozzo in Abruzzo, il pandolce di Genova, il panone di Bologna, gli struffoli, i roccocò e i susamielli di Napoli, i tozzettidi Viterbo e i famosi mostaccioli pugliesi.

Il 26 dicembre è Santo Stefano

Proprio quando pensavi di poter recuperare un po’ di sonno arretrato, ecco che arriva il 26 dicembre, un’occasione perfetta per incontrarsi con amici e parenti più lontani. Tutti amano riunirsi ancora una volta per gustare piatti e dolci avanzati.

Come per la Vigilia e per Natale, alla fine di ogni pasto si sparecchia, si tirano fuori le carte napoletane e qualcuno controlla i punteggi.
A Santo Stefano potrai rilassarti con i tuoi giochi preferiti, tra cui mercante in fiera, tressette e saltacavallo. I festeggiamenti si protraggono fino a notte inoltrata, tra lunghe tombolate e fragorose risate.

A Natale giocare a tombola è una tradizione in tutto il paese.

Una scena natalizia a Milano.
Poliziotti che raccolgono doni per la Befana del Vigile, 1955.

Il 6 gennaio si festeggia la Befana

Non pensare che ci siamo dimenticati della Befana, la risposta italiana a Mister Scrooge.
In occasione dell’Epifania, si riempiono le calze rifacendosi a un’antica leggenda secondo cui una vecchia strega vola per le campagne infilando dolciumi e regali nelle calze dei bambini buoni.
Chi è stato cattivo riceve invece il carbone (di solito zucchero nero a forma di zolla di carbone), mentre chi si è comportato bene riceve piccoli giocattoli.

L’Epifania tutte le feste si porta via: la Befana segna ufficialmente la fine di questo periodo di vacanze e il ritorno tra i banchi di scuola e al lavoro!