Labirinto della Masone

Com’era già noto a Teseo e ad Arianna, in un labirinto c’è bisogno di fili che aiutino a orientarsi. Il libro è destinato a chi ancora non ha visitato il Labirinto della Masone, ma anche a chi lo ha fatto e desidera riprovare un piccolo frisson, quel brivido senza pericolo che un labirinto, per sua natura, è in grado di trasmettere. Dopo un breve tour du propriétaire, Franco Maria Ricci lascia il compito di guidare i lettori a quattro amici storici: Vittorio Sgarbi si sofferma, nel suo saggio, sulla collezione d’arte, arricchitasi in qualche caso con la sua complicità; Corrado Mingardi, bibliotecario e bibliofilo, racconta della passione bodoniana di Ricci, alla cui crescita ha molto contribuito; Giovanni Mariotti ricostruisce quelli che sono stati i momenti e gli aspetti salienti della sua attività di editore; infine Antonio Fernández Ferrer, professore all’Università di Alcalá de Henares e studioso di Borges, esplora il background del Labirinto e delle sue forme architettoniche. I testi sono accompagnati dalle belle fotografie a piena pagina di Massimo Listri e Mauro Davoli. Le fotografie descrivono un luogo vivo e in trasformazione, un punto d’incontro, un luogo sociale legato al territorio e insieme cosmopolita, dove chi lo visita può incontrare chi viene da lontano e viceversa.